martedì 15 dicembre 2009

Il bollito misto

- "Voglio la fallina fritta."
- "La gallina fritta. La gallina fritta...."
- "Non è fritta, Kija. E' bollita. - spiega Dat che domenica mattina ha cucinato il bollito misto per tutta la famiglia - Il bollito è fatto di varie carne bollite e tra queste ci sono le galline bollite."
- "Ma non la voglio bollita. La voglio fritta." - riprende Kija.
- "Itta, itta, itta - interviene Nanni.
- "A me va bene anche bollita - dice serafino Tete
- "Però non voglio assolutamente la 'samuèla'... Mi fa schifo la samuèla."
- "La cosa?" - chiediamo tutti in coro.
- "Samuèla..."
- "E cos'è la samuèla?"
- "La samuèla è la samuèla..."
- "Samuèla, Kija? Samuèla?" - interviene Tete
- "Sì, samuèla. Samuèla. Samuèla."
- "Che cos'è la samuèla, insomma..."
- "La samuèla è questa", e indica... 'la maionese'.

Kija e le pecore

Ci sono sere in cui addormentarsi è davvero difficile. Almeno per qualcuno...
Ieri sera è stato così. Tete ormai è grande e ha acquistato la serenità di addormentarmi tranquillo da solo, nel suo lettino. Fagino si oppone in tutti i modi, fino a quando ce la fa più: canta, ride, dà calci al materasso. Fino a che, finalmente, crolla addormentato.
Kija invece è fortissimo e fa di tutto, ma veramente di tutto, per non addormentarsi.
Ovviamente nel letto non ci sta, si alza e anche se lo riaccompagni con dolcezza oppure sgridandolo non cambia nulla. Si alza di nuovo e torna a rompere.
Ieri sera stavo stirando e quindi non avevo molto tempo da dedicare all'addormentamento specialmente se questa fase dura due ore. Il vero addormentamente significa coricarmi con lui nel letto fino a quando non ci addormentiamo insieme....
Non avevo tempo perché dovevo stirare e quindi ho cercato le soluzioni veloci, sperando nel miracolo.
Ho sperimentato qualsiasi soluzione con grande dolcezza e coccole, per convincerlo ad addormentarsi mentre riaccompagnarlo nel letto ogni 5 minuti...
1) Ho spostato la lucina notturna dal corridoio alla camera. Ma non andava bene perché illuminava poco.
2) L'ho spostata più vicino al letto di kija perchè "almeno illumina di più". Ma nemmeno così andava bene.
3) Ho acceso il mappamondo...
4) Poi ho pensato di convincerlo, con le parole.
- "Mamma, non riesco proprio a dormire. Non ho sonno"
- "Stai lì nel letto, il sonno poi arriva. Sta tranquillo e tieni su le coperte"
- "Ma non mi piace stare qui a dormire perché non ho sonno"
- "Sai come si fa a farsi venire sonno? Conta le pecore..."
- "Cosa vuol dire contare le pecore?"
- "Allora: chiudi gli occhi. Pensa ad una pecora, guardala correre e, ad un certo punto, quando si avvicina al cancello, immagina che lo salti. Contale, non ad alta voce. La numero 1, al 2, la 3, la 4...."
Penso di esseremela cavata egregiamente perché per 6 minuti non compare. Al 6,5 minuti, eccolo che sale le scale al buio e si corica a guardarmi sull'ultimo gradino...
- "Amore. Sei ancora qui? Ma le hai contate le pecore?"
- "Sì..."
- "E quante?"
- "Tutte!"

martedì 1 dicembre 2009

Amici....

Conversazioni a tavola. Cerco di scoprire quakche cosa dei miei bimbi interrogandoli...

Chiedo: "Tete, chi è il tuo migliore amico?"
- "G."
- "Ah, G. Ma non è quel bimbo che mi dici sempre che è birbante?"
- "Sìììì - interviene Kija - G. è davvero motto bibbotto (birbante o birbotto)..."
- "Noooo - riprende Tete - G. non è birbotto. E' solo che è piccolo e, come tutti i piccoli, non ha ancora imparato che deve ubbidire"

E ancora: "Kija, e il tuo migliore amico?"
- "Sono tanti, V. J. L. F.... e poi anche le femmine L. M. Ma la mia pleferita è I. Sono ploplio innamolato. Le chiedo sempre di bacialla ma lei no vuole"

Alcuni minuti dopo Tete è alle prese con scoth, forbici, palloncini... Armeggia con un pupazzo fatto di pallocini che ha portato a casa dalla festa di una compagna d'asilo: ha una pancia con una testa disegnata sul cartone con la faccia di Winnie the pooh, due braccia, due gambe. Alle braccia ha attaccato con bicchiere di plastica con cannuccia e sulla pancia ha appoggiato un piatto di plastica con attaccata una forchetta.
- "Mamma... mi dai un tuo vecchio vestito per vestire il mio amico?"
- "Cerca sotto al lavandino del bagno. C'è un sacco pieno di stracci, prendi quello che vuoi."
Tete si impossessa di una vecchia camicia di suo padre e, dopo averla tagliuzzata e adattata alle taglia, veste il pupazzo.
- "Eccolo. E' perfetto - afferma -. Ora appoggio il mio amico a fianco del mio letto. Così può dormire vicino a me!"

martedì 24 novembre 2009

Le barzellette

In macchina, al ritorno dall'asilo. Si chiacchiera del più e del meno, della giornata all'asilo e al lavoro, del menu della mensa, degli amici che hanno portato a scuola il pupazzo di Ben10 o i Gormiti, del freddo e del fatto che Natale si avvicina...
Ad un certo punto Tete mi si rivolge serio: - Mamma, adesso ti racconto una barzelletta...
- Ok
- Allora, c'è un bambino che cade per terra mentre corre...
- ?!????
- Fa ridere, vero?
- Amore mio, quella non è una barzelletta. Anche se fa ridere
- A me faceva ridere... - interviene Kija
- Ideeeee (ridere) - interviene Fagino
- Non interrompete, sto parlando io e se parliamo tutti la mamma non capisce niente e non risponde a nessuno - riprende Tete - Allora.... cos'è una barzelletta?
- E' una storiella che fa ridere, ma deve essere raccontata in un certo modo e deve essere capita da tutti. Altrimenti non è una barzelletta.
- Ma come la storiella che ho raccontato io...
- Non proprio. Ma è difficile spiegarti la differenza. Te ne racconto una io: "C'è Pierino....."
- Bella, raccontala di nuovo che la imparo e poi la posso raccontare ai miei amici. Poi me ne racconti altre?
- Ma io non so le barzellette. Non me le ricordo... non le so raccontare. Però ho un idea: nella lettera a Babbo Natale, chiediamo anche un libro di barzellette.
Natale si avvicina e il prossimo impegno è la letterina.

giovedì 19 novembre 2009

Barack Obama

Kija gioca a carte da solo e le distribuisce sul tavolo mentre io preparo la pizza.
Alla prima carta che appoggia dice "Barack Obama". E poi ancora "Barack Obama, Barack Obama, Barack Obama, Barack Obama....".
Lo guardo perplessa e mi intrometto: "Ma almeno tu lo sai chi è Barack Obama?"
- "Certo mamma, è quel signore degli Stati Uniti... Il capo degli Stati Uniti"
- "Ah... bravo. E chi te lo ha detto?"
- "Papà...
- "E lo sai dove sono gli Stati Uniti?"
Kija mi guarda, mi stampa un sorrisone e ammette, candidamente, "No".
Interviene in soccorso Tete: "Gli Stati Uniti sono molto lontano, mamma. Pensa che bisogna andarci con l'aereo...."
- "E' vero - riprende Kija - con l'aereo...."

venerdì 13 novembre 2009

Sono grande: ho 4 anni

La meta dei 4 anni segna veramente l'età che avanza, il culmine prima del declino verso la veccchiaia, l'ambita meta per poter dire: sono grande.
Almeno così la pensa Kija che da quando a settembre ha raggiunto l'ambito traguardo ha modificato i suoi comportamenti, atteggiandosi a "uomo vissuto":
- si premura di dire a tutti quanti anni ha facendo anche il segno con le dita e dicendo che è "medio all'asilo"
- parimenti, fa notare a tutti che suo fratello Fagino invece "è monto piccolo" e glissa invece sul fatto che suo fratello Tete di anni ne ha 5,5. Se qualcuno glielo fa notare... risponde "sì, ma lui non mangia tanto e quindi tra un po' divento grande come lui..."
- non vuole più il bicchiere di plastica a tavola ma solo quello di vetro, affermando "tanto non lo lompo più"
- per lavarsi le mani, non ha più bisogno di aiuti e si arrampica sulla sedia per raggiungere il lavandino (questa decisione ha coinvolto anche Fagino che pretende anche lui autonomia nel lavarsi le mani e se qualcuno di azzarda a prenderlo in braccio grida "mio potto.... mio potto" e indica la sedia dove vuole salire per arrivare al lavandino)
- per lavarsi i denti, ha ceduto il cesto della biancheria a suo fratello Fagino e si sforza di raggiungere il lavandino dallo sgabello piccolo.
- inizialmente, ha tentato anche di ribellarsi al bavagliolo e l'ho convinto a ripristinarlo acquistandone tre nuovi di plastica (tutti rigorosamente uguali)
Ma il massimo lo ha dato alcuni giorni fa quando si è rivolto così a suo padre: "papà quando sono grande me la fai anche a me la barba?"

giovedì 12 novembre 2009

L'influenza

Da sabato... la febbre è entrata in casa nostra. Prima Kija che nel breve we dai nonni è crollato vittima del 38,5. Io e Dat rientriamo a casa sabato e sera giusto in tempo per occuparci dei pargoli ed entrambi i grandi, Kija e Tete, raggiungono l'ambita meta del 39,5 su cui si stabilizzano.
E così: lunedì, martedì e mercoledì, finalmente febbrati. A casa con la nonna-sitter.
Nanni... di giorno va al nido e nelle restanti ore zampetta allegramente tra i suoi fratelli ammalati. Personalmente, confido che la dose di antinfiammatori che si è sparato per l'ultima otite lo protegga.
Intanto, Fede e io cominciamo a dare segni di cedimento in una settimana lavorativa che è decisamente incasinata.
Mercoledì - ieri - il tracollo.
Dat ha la febbre e io... in visita ad un cliente ho rischiato il soffocamento per una crisi di tosse che non si placava. Un'altra crisi in autogrill un'ora dopo e a fatica mi sobbarco i 350 km che mi seprano dal mio lettuccio caldo.
La notte? Un inferno... che mi fa rinunciare ad una gita di lavoro ad Arezzo con partenza prebvista alle 4,30 del mattino e rientro alle 22.
Decidiamo entrambi, Dat ed io di dare forfait e quindi, i ragazzi sono andati tutti all'asilo (così possiamo stare tranquilli a curarci) e io e Dat siamo rimasti a casa.
Eccoci, coppia moderna, coricati sul divano, rivolgendoci invece di parole colpi di tosse, a svolgere un po' di tele-lavoro muniti dei rispettivi pc portatili e telefoni cellulari... in attesa che l'influenza se ne vada dalla nostra dimora.

martedì 10 novembre 2009

Femmine=rompiscatole?

Tete è in vena di confessioni: due giorni di assenza dall'asilo gli danno già la nostalgia e vorrebbe tornare a giocare con gli amici ma, secondo le sue parole, "non si sente ancora in forma".
Kija è crollato addormentato sul divano alle 6 del pomeriggio, spossato dalla febbre e Tete mi rivolge le sue confidenze...

- Sai mamma, con quella bimba piccola sto proprio bene (all'asilo i bimbi sono divisi in "piccoli", "medi" e "grandi")
- Come mai stai bene?
- E carina, giochiamo insieme, chiacchieriamo e, soprattutto, non mi dà fastidio.
- Ahhh
- Eh sì, è molto più educata di quelle due "medie" che mi danno sempre noia...
- Ahhh, perché. Cosa ti fanno "quelle due"?
- Ma te l'ho già detto, sono sempre lì a rompere, a fare dispetti, sono proprio delle femmine dispettose
- Ma non tutte le femmine sono dispettose...
- No, alcune no. La mia amica piccola, per esempio non è dispettosa... e poi è proprio carina.
Vabbé, domani stiamo ancora con la nonna ma poi giovedì ci andiamo as cuola, vero?

martedì 3 novembre 2009

La minestra di coccodrillo

E' tardi. Siamo stati in piscina e di cena non c'è molto di pronto. Ma in verità qualcosa in frigorifero c'è: la minestra di cereali che l'altra sera... i bambini non hanno voluto mangiare.
O meglio, ci hanno provato ma la stanchezza (mia) ha prevalso e, affaticata, ho ceduto.
Quindi l'avevano avanzata.
Questa sera, per cena l'ho riciclata ma per rinnovarla ho deciso di frullarla ed eliminare così fagioli e tutto ciò di dimensione maggiore ad un millimetro i piccoli avrebbero potuto trovare tra i denti.
Il colore finale era inquietante... "grigio topo" e le domande inevitabili...
- "mamma, di cosa è fatta?"
- "di verdure miste, amore"
- "ma cosa le dà questo colore... grigio, un po' rosa?"
- "mamma, - interviene Kija - ma come si fa il rosa?"
- "il rosa? rosso + bianco"
- "sì... però vorrei sapere cosa c'è dentro? Cosa le dà questo colore?"
- "coccodrillo.... verdure + carne di coccodrillo"

giovedì 29 ottobre 2009

Il sorteggio... per il cartone animato

- "Io voglio Cars" - dice Kija
- "Io Ratatouille" - dice Tete
- cars
- ratatouille
- cars
- ratatouille
- mamma...
- mamma....
La discussione prosegue e non si trova il compromesso fino a che Dat suggerisce la soluzione del sorteggio: "Io lancio questa presina, se cade con la parte a quadretti sopra si vede ratatouille e se cade con la parte in tinta unita cars... Siete daccordo? Ok?"
- "Però - interviene la mamma - ... vietato piangere. E' la presina che decide e non ci si può lamentare."
- OK
- OK
La presina decide per Ratatouille e, comunicato l'esito, Kija si rabbuia.
Gli viene da piangere.
- "No, amore. Avevamo detto che non si piangeva..."
- "Ma io, ma io... non piango per quello (intanto gli occhi si riempiono di lacrimoni). E' che, è che... mamma!!!! E' che...."
- "Vieni amore, vieni in braccio. Non fare così..."
- "E' che, è che, io... io - Kija mi guarda supplicante - io... ho sete".
Ecco l'idea geniale che è venuta in mente a Kija per uscire dall'imbarazzo dei lacrimoni.
- "Allora andiamo a bene" - dicono mamma e Dat
Kija sorride entusuasta e corre in cucina a bere un bel bicchiere d'acqua.

E anche per questa sera, possiamo guardare i cartoni con serenità!

mercoledì 28 ottobre 2009

Il monologo di Kija nel dormiveglia

Don Kija non vuole addormentarsi e cerca di distrarre l'attenzione per impedire agli occhi di chiudersi. Io coricata a pelle d'orso sul letto di Kija, mi divido equamente a metà, dando una mano a lui e una a Fagino nel si agita nel suo lettino:
- "mamma... velo che se uno si fa il tatuaggio sul pisello poi non riesce più a fare la pipì?"
- "davvero? E chi te lo ha detto?"
- "nessuno. Me lo sono inventato"
Intanto Fagino canta da solo nel suo letto e io cerco di farlo stare zitto perché si addormenti
- "mamma non pallale a Fagino, sennò mi disturbi e non riesco a dolmire..."
- "....."
Silenzio....
- "mamma, hai visto che ciuffa lungo che ho?"
- "che cosa hai?"
- "il ciuffa di capelli lungo. Domani uso il pettino e lo sistemo..."
Alcuni istanti di silenzio
- "mamma, oggi il mio compagno di scuola è stato un po' blavetto, ma solo un po'".
- "perché?"
- "perché ha spinto per tella la bimba piccola"
- "ma come mai? Le ha fatto male? Lo ha fatto apposta?"
- "No, voleva dalle una carezza. Ma un po' forte. Lei è caduta per tella"
Un momento di riflessione....
- "mamma, un'altra volta lo compri di nuovo il 'wakel' (incrocio tra wafer e loaker)? Mi piace montissimo...."
- "certo amore, ma ora dormi"
- "Sì ma tu non pallale con Fagino che mi distulbi. Fagino, shschhhhhhh: svegli il Tete..."

mercoledì 21 ottobre 2009

'Sta sera pizza...

'Sta sera pizza per cena.
Il programma esalta i nani che decidono di aiutarmi nella preparazione.
Mentre mi cambio in tenuta da casa Tete e Kija vanno in cucina a prediporre il tutto.
Arrivo in cucina e trovo fervente attività: la pasta della pizza e il pomodoro fuori dal frigo, Tete ha versato l'acqua della mozzarella nel lavandino e l'ha passata a Kija che armato di coltellino da bimbi ("guarda mamma... ho preso quello senza punta. Va bene?") che si prepara a tagliuzzarla e ridurla, praticamente, in "poltiglia".
Io prendo la telia e stendo la pasta.
Poi tocca a Tete a spalmare il pomodoro che svolge il compito con una precisione da ingegnere....
Inforno la pizza e mentre inizio a svuotare la lavastoviglie, i ragazzi apparecchiano il tavolo: Tete tira fuori posate, bicchieri e piatti e Kija li sistema.
Sono velocissimi e mi raggiungono alla lavastoviglie, candidandosi ad ordinare le posate...
E anche questo è fatto.
Che bello avere dei collaboratori domestici e maschi... per di più!
Allora è proprio vero che è possibile la parità tra i sessi anche nei lavori domestici...
Non ho certo bisogno di una figlia femmina che mi aiuti.
E Fagino? Come dicono gli altri due... "Cammina dappertutto, ingombra un po' e dà fastidio, L'unica cosa che gli interessa è conquistare un pezzo di pane in attesa della pizza..."

martedì 20 ottobre 2009

Come nascono i bambini...

- Mamma io lo so come nascono i bambini... - afferma Tete durante una conversazione in auto
- Davvero? E come?
- Bhe, io e i miei fratelli eravamo degli angioletti (alla materna hanno fatto la prima lezione di religione e hanno parlato degli angeli custodi....). Poi, ad un certo punto io ti ho vista e ho pensato: "voglio che quella lì sia la mia mamma". Allora, ho salutato i miei fratelli (che non erano ancora miei fratelli ma amici angioletti) e ho detto: "vado a vedere come si sta con quella mamma". Quindi, ho deciso di nascere e al posto delle ali mi sono spuntate le braccia. Quando sono nato ero piccolo come un pisellino, con tutto piccolo: mani, piedi, occhi, pisello... ma c'ero tutto e sono entrato nella tua pancia. Poi sono diventato più grosso e sono nato.
- Ah....
- Dopo ho detto ai miei amici-angioletti: "venite anche voi. Si sta bene qui....". Quindi è nato Kija e dopo, per ultimo, Nanni.
- Ah... ma non avevate amiche angiolette femmine da mandarmi?
- Sì - interviene Kija - ne avevamo tantissime ma volevamo stare solo tra maschi e quindi non le abbiamo fatte venire

giovedì 14 maggio 2009

Mamma, tu sei mia sorella?

- Mamma giochiamo che tu sei mia sorella - dice Don Kija
- No, amore. Sono la mamma non tua sorella. Tu hai due fratelli ma non hai nessuna sorella
- Sì, però è un bel gioco. Tu fai finta di essere mia sorella...
Don Kija non vuole dormire e cerca scuse per parlare e trattenermi nel letto con lui. E' adorabile quando fa così e non riesco a resistergli. Finalmente lo convinco.
- Ma ci sono altri bimbi che si chiamano come me?
Don Kija ha un nome non così diffuso...
- Sì amore, io ne conosco altri due di bimbi che si chiamano come te. E uno... è stato lo spunto. Domani sera andiamo a trovare un bimbo che si chiama come te ma è più piccolino.
- Ma quello è mio fratello?
- No amore, tu di fratelli ne hai già due: Tete e Fagino. Ma adesso dormi. Facciamo il gioco che tu sei il mio principe: biondo, bello, con gli occhi azzurri... ma soprattutto morbidissimo. Adesso ti coccolo, ti massaggio e abbraccio, ti sbaciucchio e poi me ne vado a fare un po' di lavori da mamma (lavare, stirare, ordinare)
- E io dormo un po' da solo ma poi tu vieni con me, nel mio letto. Vero?
- Vero. Buonanotte amore mio

venerdì 8 maggio 2009

Buona notte

Che bello dormire...
Ormai sono quasi 2 mesi che ho ricominciato a dormire.
Ho deciso: basta latte notturno a quella sanguisuga di Fagino che ovviamente si è offeso da morire e per 5 notti di fila si è svegliato più volte nella notte gridando come un ossesso.
Poi, è stata la volta dell'abbandono totale: ho trasferito il letto di Fagino (che da 16 mesi sostava a fianco del mio letto) nella camera condivisa dai fratelli e ora i tre nani dormono tutti insieme.
Miracolosamente, da quando Fagino dorme nella stanza dei ragazzi anche i due grandi hanno deciso di addormentarsi da soli la sera, senza la necessità di essere cullati dalle dolci favole e canzoni che duravano infinite mezzore (a volte anche un'ora).
Praticamente la nuova procedura di addormentamento è questa: ci si lava tutti i denti insieme (i due nani grandi e io, insieme appassionatamente, facendosi spazio sul lavandino), poi si va in camera, ci si corica e la mamma rimbocca le coperte a Don Kija e a Tete. A Fagino no perché detesta essere coperto e quindi bisogna aspettare che si addormenti per coprirlo.
Regalo un bacio ad ognuno di loro (il seduttore Don Kija me ne ruba qualcuno di più a forza di moine e carezze), poi spengo la luce e me ne vado dicendo "notte a tutti".
Lascio la porta socchiusa e mi allontano.
Loro chiacchierano tra di loro e poi miracolosamente si addormentano.
A metà notte, ogni tanto, Don Kija cerca di intrufolarsi nel lettone ma, a volte, non me ne accorgo neanche perché sto dormendo (e ho sonno in arretrato da oltre 5 anni)

domenica 5 aprile 2009

Chi era Noè...

- Ma tu Tete lo sai chi era Noè?
- Certo mamma, era il padrone di uno zoo che ha salvato tutti gli animali.

Di fronte a queste affermazioni che cosa si fa? Si prende una bibbia e la si legge ai bimbi invece della favola serale oppure si accetta l'anomala definizioni e la si assume come vera. D'altra parte, mi sembra davvero una splendida storia quella di Noè, padrone di uno zoo che siccome comincia a piovere decide di salvare tutti gli animali. Vende la struttura e l'edificio dello zoo e con il guadagno compra una barca su cui carica tutti gli animali per portarli in salvo. E ci riesce. Non ho mai capito se il famoso "Liocorno" sia davvero esistito e sia morto perché non è riuscito a salire sull'Arca oppure se sia un'invenzione e non sia mai esistito.

domenica 1 febbraio 2009

Prima di dormire

- Mamma, me la metti la crema sulle guance?
- No, perché?
-Ne ho davvero bisogno...
- Perché? Non mi pare...
- Sì, non vedi che ho le guance saporite. Molto saporite (screpolate, ndr). E mi viene da grattare...
- Screpolate. Si dice screpolate...
- Vabbé screpolate, saporite. E' uguale.
- E poi dormi?
- Sì dormo, certo. Se non dormo è solo per colpa tua che non mi metti la crema

martedì 13 gennaio 2009

Una serata difficile...

Ieri è stata una serata difficile, tra giochi imprevisti e dialoghi filosofici.

Iniziamo con il gioco....
Mentre stavo preparando la cena Tete e Don Kija stavano tranquillamente colorando in sala, a brevissima distanza dalla cucina.
All'inizio, li sentivo chiacchierare e scambiarsi opinioni sui colori e sulle figure; poi dopo qualche minuto... non mi sono quasi accorta ma non parlavano più e ogni tanto ridacchiavano. Non ci ho fatto caso.
Solo quando sono andata da loro per chiamarli per venire a tavola mi sono accorta di cosa stava succedendo: Tete stava tagliando i capelli a Don Kija e Don Kija, pacifico, lo lasciava fare.
Ovviamente, ho interrotto immediatamente "il gioco"; ho sgridato Tete e ho iniziato a pulire: raccogliere i capelli sparsi su tutto il pavimento, cambiato interamente Don Kija che era interamente ricoperto di capelli.
Sentendomi sgridare il fratello anche Don Kija ha assunto un tono polemico, ripetendo ciò che io dicevo e arricchendolo con personali interpretazioni e commenti:
- Tete, ti rendi conto di quello che mi hai fatto? Me ne hai tagliati tantissimi e per fortuna io sono ricciolino così si vede meno il pasticcio. Questo è un bel problema...
Guarda, adesso sono anche un po' brutto. Mamma, è vero che sono anche un po' più brutto ?!?!

Esaurita la strigliata e decisa la punizione (a letto senza cartoni animati) siamo andati tutti in cucina per cenare e Tete si è messo a giocare con due mezze noci: le univa e staccava, univa e staccava...
Ad un certo punto dice: Guardate sono come quell'amico di Gesù perché creo le noci.
Dat e io ci guardiamo perplessi (....).
- E chi sarebbe l'amico di Gesù? - chiedo io
- Ma sì, quello che crea tutto. Quello che ha creato anche noi - spiega Tete
- Diiio? - sussussa Dat
- Sì, Dio - sorride Tete - Vedete, sembro Dio perché creo le noci....
- Ma veramente Dio non è un amico di Gesù. E' il papà di Gesù. - Cerca di spiegare Dat
- Ma no, papà. Il Papà di Gesù è San Giuseppe. E a proposito.... che faccia ha Dio?
Non posso far altro che tentare di sdrammatizzare: Vabbé cosa dite ragazzi, ci guardiamo un po' di telegiornale e poi andiamo a nanna?