mercoledì 1 dicembre 2010

Sempre a proposito del Piccolo Principe

Kija: allora Tete, l'Essenziale è invisibile agli occhi... Lo dice il Piccolo Principe.
Tete: cosa vuol dire?
K: significa che quello che è importante non si vede. Invece quello che si vede non è mai così importante...
Mamma: .........
T: ma se è invisibile allora non esiste...
M: .....?!?....
K: NO. non hai capito. Certo che esiste. Per capire e "vedere" l'essenziale devi fare come abbiamo fatto all'asilo: ci si mette tutti seduti in cerchio, si chiudono gli occhi, si mette la mano sul cuore e senti che batte batte batte. In quel momento, capisci davvero che cos'è l'essenziale: per esempio l'amicizia. L'amicizia è una cosa davvero importante e non la puoi vedere, la senti con il cuore. L'amicizia è l'essenziale. Ma ci sono tante altre cose che sono l'essenziale....
T: e allora tutte le cose più importanti sarebbero quelle che non si vedono ma si sentono con il cuore?
K: esatto. Bravo: hai capito, finalmente
M: .....?!?...
T: mamma, certo che Kija l'ha proprio capito bene questo "Piccolo Principe". Fa dei discorsi... Lo studiano proprio a scuola. Non è vero che alla materna si gioca solo.
M: vero. Lo hanno letto con molta attenzione e hanno fatto anche tanti lavoretti: disegni, riflessioni... Vabbé, proseguiamo con la lettura?

mercoledì 10 novembre 2010

Piccolo Principe o Geronimo Stilton?

Tete: "Mamma, ma in che senso il Piccolo Principe rappresenta la saggezza?"
Mamma: "Scusa? Puoi ripetere per favore?"
Tete: "Il Piccolo Principe rappresenta la saggezza, giusto? Ma in che senso?"
Mamma: "Emhhhhhh"
Tete: "I bambini sono più saggi degli adulti... E il Piccolo Principe è come se fosse un bambino, vero?"
Mamma: "Ragazzi, cosa ne dite se quando finiamo di leggere il Piccolo Principe ci dedichiamo a qualcosa di più leggero, per esempio ritorniamo a Geronimo Stilton?."

giovedì 1 luglio 2010

Il corpo umano: le ossa e altro...

Kija: "Mamma, sai che ho tante ossa nel corpo?"
Mamma: "E' vero, ne hai tante"
Kija: "nelle gambe, dal ginocchio le ho lunghe come bastoni. Poi le ho piccole e magre nelle dite.."
Mamma: "Dita amore, dita. Non dite..."
Kija: "E poi rotonde nelle balle"
Mamma: "Le balle non hanno ossa"
Kija: "ma io me le sento: sono rotonde..."
Mamma: "No, non solo ossa. Ti assicuro che non ci sono ossa lì. Sono dei sacchettini..."
Kija: "Ah... sacchettini. E che cosa c'è dentro a quei sacchettini?"
Mamma: "....."
Kija: "Allora? Cosa c'è dentro"
Mamma: "Del liquido. dentro c'è del liquido".
Kija: "E a cosa serve?"
Mamma: "Quando sarai grande servirà a fare i bambini..."
Kija: "Ma la pancia delle donne, dentro, come è fatta? Come fanno a starci i bambini?"
Mamma: "c'è un sacchetto dentro a cui c'è il bambino che prima è piccolissimo, poi diventa un po' più grandino come un girino (il bambino della rana) e poi un bambino bello fatto pronto per nascere."
Kija e Tete: "Grosso? Come la Ko (la cuginetta....)?"
Mamma: "No, molto più piccolo della Ko. Ora la Ko è grande, ha un anno. VI ricordate quando è nato Nanni come era piccolo. Ecco così: il bimbo quando nasce è più o meno così".
KIja e Tete: "..... No, non ce lo ricordiamo. Ma piccolo così? (e allargano le braccia)"
Mamma: "sì, più o meno così"

mercoledì 16 giugno 2010

Lo dice mamma...

Il terzogenito ha la sorte di avere oltre ai genitori anche i fratelli maggiori che, chi per un verso e chi per l'altro, in qualche maniera cercheranno di fare valere le proprie ragioni da fratelli maggiori, imporre le volontà e anche rompere le scatole...
Per ora questa fase in casa mia interessa le sgridate: quando Nanni fa qualcosa che non deve, uno dei due grandi, soprattutto Kija, lo redarguisce "Non si fa così. Mangia con la forchetta, oppure sei un maiale perché ti sei fatto la pipì addosso, oppure non mettere le mani nel bicchiere, oppure non stare seduto male sulla sedia, oppure non far cadere il cibo dal tavolo....".
Il buffo è che le frasi usate per redarguire il discolo sono "esattamente le mie parole usate nelle medesime circostanze precedentemente... con la stessa intonazione".
Io quando me ne accorgo sorrido. E immediatamente Nanni replica "Lo dice mamma! Tu fatti tuoi!" che nel suo significato intente esattamente "Tu fatti gli affari tuoi. Me lo dice la mamma che cosa devo fare o no, non tu. Non rompere". E mi guarda.
Le prime volte dicevo: "E' vero, te lo dico io. Ma anche i tuoi fratelli, se vedono qualche cosa che non va possono dirtelo". Ora non faccio più in tempo perchè di seguito alla risposta pronta di Nanni, il fratello maggiore puntualizza: "E siccome ho ragione lo posso dire anche io quello che devi fare, vero mamma?".
A quel punto posso finalmente intervenire e sedare la rissa che viene a crearsi ribadendo che "la cosa non si deve fare e che, anche se Nanni ha ragione a dire che il fratello maggiore non si è fatto i fatti suoi, poteva comunque fargli notare che non si stava comportando bene".
Tanto la situazione non si evolve e si ripresenta poco dopo: Nanni è duro da piegare e non accetta ordini da nessuno (figuriamoci da suo fratello) e Kija, visto che il principale antagonista in queste dispute è lui, finalmente può fare il fratello maggiore e insegnare qualche cosa a qualcunom e quindi figuriamoci se rinuncia a questa soddisfazione....

martedì 15 giugno 2010

Tre... sono davvero rumorosi

Anche il piccolo ci si mette. Prima erano solo Tete e Kija che parlavano l'uno sull'altro, gridavano, litigavano, ridevano fino a pisciarsi addosso, cadevano, piangevano. Tutto insieme e sempre più rumorosamente. Ora si aggiunge anche Nanni-Fagino che abbiamo deciso di non chiamare più Fagino perché ormai è grande e ha tolto il pannolino.
Ora sono in tre a fare casino perchè il terzo, intrepido, segue le orme degli altri, li vuole imitare e ci riesce benissimo. Spesso, diventa lui stesso il sobillatore del casino.
Il bello è che quando si tratta di semplice chiacchiere a tavola, anche in questo caso non si può parlare tranquillamente: uno parla sull'altro che alza la voce e poi comincia a gridare "avevo iniziato io...", "e io ti disturbo, così dimentichi la cosa che devi dire, vero? Vero Kija che l'hai già dimenticata?", "sìììììì..... mamma, mi ha fatto dimenticare la cosa...." "ma la mia era una cosa importante", "e anche la mia", "mamma, ti devo dire una cosa..", "mamma, prima io", "zitti tuttiiiiii, iiooooooooo" (grida il più piccolo).
E questo succede a tavola.
Eppure a scuola la regola del silenzio a tavola e della mano alzata per parlare funziona. A casa invece non riesco.

martedì 8 giugno 2010

Annibale contro Publio Scipione

Sto cercando di leggere un libro su Annibale, il mio personaggio storico preferito e Tete mi tormenta con domande:
- come si fanno le parole incrociate
- ho scritto giusto spagna
- tu fino a che numero sai contare...
- in italiano?
- e in inglese?
- e in spagnolo?
Per farlo tacere decido di leggere ad alta voce invitanto lui e Kija ad ascoltarmi, accoccolati al mio fianco sul divano.
Siamo alla battaglia finale di Zama, i due condottieri Annibale e Publio Scipione schierano gli eserciti e ognuno ha in mente una sua strategia....
Mi devo interrompere perché si è svegliato Nanni.
Ma Tete non mi dà tregua: "allora chi vince?"
Mamma: "non te lo dico, studierai la storia e lo scoprirai"
Tete: "di chi narra queto libro?"
Mamma: "Di Annibale ma anche del generale romano che l'ha combattuto con più onore Publio Scipione"
Tete: "Come si intitola?"
Mamma: "Carthago"
Tete: "Che significa?"
Mamma: "Cartagine, la patria di Annibale. In latino si chiamava Carthago"
Tete: "Allora vince Annibale.... Ma perchè la città la chiamano in latino?"
Mamma: "Perché era la lingua che si parlava a Roma"
Tete: "Ma insomma, si parla di Annibale o di Roma? Ho l'impressione che possa aver vinto Roma..."
Mamma: "Di tutte e due"
Tete: "Mi dici chi vince? Dai... Almeno l'iniziale"
Mamma: "No, sarebbe troppo facile"
Tete: "Dai chi vince, Chi vince, chi vince?"
Kija si riprende dal torpore del dormiveglia e serafico interviene: "Ettore. Vince ETTORE!"

martedì 25 maggio 2010

E' solo una fase della vita....

Mi dico così quando davvero mi sembra che la pazienza sia al limite: "è solo una fase della vita. Crescerà, diventerà più ragionevole e anche più facile trattare con lui". Ma per Nanni, rispetto agli altri due questa "fase della vita" mi sembra più complessa....
E' iroso e incazzato. Sempre. Manesco e prepotente. E da qualche giorno, oltre a ciò, vuole anche fare il piccolo e... non mangia più da solo e vuole essere imboccato. Questa mattina alle 6 già gridava, dava sberle e distrurbava gli altri 3 che nel lettone tentavano di dormire: si è accorto che oltre a lui nel lettone genitoriale si era intrufolato anche Kija e ha pensato bene di menarlo.
Kija, poverino, mentre dormicchiava tentava di proteggersi viso, braccia e gambe dalla serie di sberle velocissime che l'altro gli dava. Sono intervenuta e lo ho separati e da quel momento ha iniziato a gridare e non ha più smesso fino a quando l'ho lasciato al nido alla povera maestra E.
La colazione da solo non l'ha voluta fare. Voleva essere imboccato e io non avevo tempo. ECHISSENEFREGA: vorrà dire che mangerà un'altra volta. Appena gliel'ho tolta, ha deciso che avrebbe voluto mangiarla... Ma ormai eravamo fuori tempo massimo.
In macchina l'ho fatto tacere con il solito astuto gioco del volume della radio: giocare ad alzare ed abbassare. provoca sempre scoppi di ilarità.
Ma all'arrivo al nido tutto è nuovamente degenerato: insieme a noi sono arrivato 5 bambini e Nanni si è reso conto che la maestra E. non avrebbe potuto dedicargli sufficienti coccole e attenzione. Ha cominciato a frignare e... l'ho abbandonato alla sua lamentela.
Meno male che c'è Kija che mi consola con coccole verbali: "Come sei bella con la gonna, mamma. Mamma, ti voglio tanto bene e ti voglio baciare". Almeno, qualcuno mi offre l'occasione di apprezzare che fuori splende il sole.

mercoledì 19 maggio 2010

Frankenstein junior... per i minori

Ore 7,10 di lunedì mattina.
Nanni (2, 5 anni) e Kija (4,5 anni) scendono le scale di casa per mettersi la giacca e andare all'asilo. Nanni davanti e Kija dientro.
Nanni: "Frau Blucher..."
Kija: "Hiiiiii"
Nanni: "Frau Blucher..."
Kija: "Hiiiiii"
Nanni: "Frau Blucher..."
Kija: "Hiiiiii"

Per la serie: quando i piccoli guardano un film da grandi e se ne appassionano...

Tratto dalla celebre scena di Frankenstein Junior, film del 1974, diretto da Mel Brooks, che è anche autore della sceneggiatura insieme a Paul Oxon ed al protagonista Gene Wilder.

martedì 18 maggio 2010

Quando eravamo angeli...

Kija: "Mamma quando tu eri bambina e io non ero ancora nato era perché stavo nella tua pancia?"
Mamma: "No. quando io ero bambina tu non eri nella mia pancia. Quando sono diventata grande sei venuto nella mia pancia."
Kija: "E allora prima dov'ero? Nel cielo? Ero un angioletto?"
Mamma: "Sì, amore. Eri un angioletto".
Kija: "Ma noi ci conoscevamo?"
Mamma: "Chissà, magari ci siamo conosciuti quando anche io non ero ancora nata. Magari eravamo insieme nel cielo ed eravamo due angioletti...."
Kija: "Ci siamo conosciuti e abbiamo deciso che quando tu eri una donna mi chiamavi come tuo bambino..."
Mamma: "Sì amore. E' andata così!"

Farò moltissime cose

Kija: "Mamma, quando sarà grande io farò moltissime cose..."
Mamma: "E che cosa farai?"
Kija: "Sono troppe, non te le posso dire"
Mamma: "Almeno qualcuna..."
Kija: "Vabbé. Guiderò l'aereo, il treno, il tram, la barca, il motoscafo...
Di fianco un piccolo pappagallo ripete: "aeo, teno, tam, bacca, mocafo..."
Tete: "... la macchina..."
Kija: "Ma va.... La macchina la guidano già tutti. Non è niente di speciale. Faccio di più!"
Tete: "... il trattore..."
Fagino: "tatao tatao tatao (trattore)"
Kija: "il treno..."
Tete: "io il freccia rossa ad alta velocità..."
Kija: "l'elicottero, la moto, il camion quello lungo lungo. Come si chiama?"
Tete: "autotreno"

lunedì 17 maggio 2010

Ambarabacciccicoccò

Kija: - "Ambarabacciccicoccò tre scimmiette sul comò...."
Mamma: - "Scimmiette?"
Kija: - "Sì, scimmiette è meglio di civette. Noi, io e i miei fratelli, siamo le scimmiette...."
Mamma: - "Ahhhhhh"
Kija: - "Ambarabacciccicoccò tre scimmiette sul comò, che facevano l'amore con la figlia del dottore..... Mammaaaaaa, 'fare l'amore' vuol dire toccare le tette?"
Mamma: - "Sì. Più o meno...."
Kija: - "le scimmiette toccano le tette. le scimmiette toccano le tette, le scimmiette toccano le tette...."
Mamma: - "Sono furbe queste scimmiette...."

lunedì 10 maggio 2010

Tete e lo sport

Ieri Tete ha partecipato alla sua prima gara di nuoto: 50 metri a dorso.
Era uno dei due più piccoli, annata 2004 e ha gareggiato con bimbi del 2000.
E' stato bravissimo: si è buttato in acqua e con tuffo all'indietro ha fatto la vasca dando il meglio di sè. Non è nemmeno arrivato ultimo della sua batteria.
Non era emozionato ma molto motivato e felice di far vedere a tutti (nonni, papà e fratelli sugli spalti) che nuotava bene.
Soprattutto è stato davvero felice, della sua gara e della sua medaglia che ha appeso ad un chiodino in camera.
Ieri sera, orgoglioso mi ha chiesto: "Dove la mettiamo questa medaglia?"
- "Fammi pensare, attacchiamo un bel chiodo sopra al tuo letto...."
- "Grosso pero, perché ce ne devono stare tante di medaglie. E poi potresti prevedere un bel ripiano perché chissà, magari un giorno arriverà anche una coppa".
Questa mattina, il suo primo pensiero è stato il medesimo: ha provato la medaglia e poi mi ha detto "Allora, mamma, hai pensato dove mettiamo il ripiano?". Guarda che deve essere bello grosso....."

giovedì 8 aprile 2010

Deliri in auto...

- Tete, ma sei fortissimo, non ti stanchi mai di sciare tu. Hai un sacco di energia: dalla mattina fino alla chiusura degli impianti senza fermarti mai.... Quasi quasi non ce la facciamo più papà ed io a starti dietro. Sei come una macchina. Anzi potremmo chiamarti "La Macchina".
- E tu Kija, come potremmo chiamarti?????
- Ummmm, "L'Agente". Io sono L'AGENTE
- Dat e io ci guardiamo perplessi. Tete ride....
- Sì, ho detto L'AGENTE
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- Mamma, ho un po' di sangue sulla dita.
- Uhhh pobero Kija, tieni un fazzolettino. Pulisciti....
- Ah, ma no è grave mamma. E' sangue di sudore!
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- Mamma, la I. la L. e la C. mi fanno arrabbiare...
- Ma Kija sono le tue amiche, no? Come mai ti fanno arrabbiare?
- Dicono che io non posso essere una Winx
- Tu sei un maschio. Non puoi no essere una Winx. Semmai sei un Gormita.
- Ma il gormita è violento e io non voglio essere violento. Però poi loro mi inseguono e mi baciano e mi inseguono e io non riesco a scappare.
- Ma allora giocano lo stesso con te anche se non puoi essere una Winx. Non ti preoccupare.
- Vabbé le faccio contente: dico che non sono una Winx ma poi io pneso di essere una Winx.
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- Mamma, il G vuole sempre suo fratello vicino e non posso sedermi io vicino a lui.
- E tu siediti dall'altro lato, Tete... Non è mica un problema.
- No. C'è già sempre qualcuno
- E va beh, vuole suo fratello perché è piccolo. Magari pensa che abbia bisogno di lui.
- Ma non è così, quando G è in piscina l'altro mica sta male. Sta benissimo senza di lui.
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M: - Che muso, Tete. Dai sorridi. Non fare così.
K: - Guarda che se fai così arriva il lupo...
Interviene Fagino che alla parola "lupo" il suo personaggio preferito di ogni favola si anima e comincia a parlare velocissimo: - Upo, pende, via e più mamma. No Tete. Butto Tete (Il lupo ti prende e ti porta via e non hai più la mamma. No Tete, non fare il brutto). Poi io, battone, picchio Upo. Upo no cattivo. Poi buono. (Poi io prendo il bastone e picchio il lupo e il lupo non è più cattivo ma buono)
- Vuoi un'altra mamma? - riprende sarcastico Kija - Guarda che poi ti becchi quella che viene. Magari la mamma di uno che ti sta antipatico.... e poi sono problemi. perchè diventa poi tuo fratello al posto nostro.

giovedì 25 marzo 2010

Quando sarò uomo...

Ore 18, sto brontolando tra me e me per il disordine che c'è in casa.... e cerco di sistemare alla veloce e rendere un po' più accogliente la dimora, prima di cena.
Tete: "Cosa c'è mamma. Qualche cosa ti preoccupa?"
Mamma: "Preoccuparmi? Noooo... E' che vostro papà è il solito disordinato. Guardate: ha lasciato tutte le sue scarpe in giro"
Kija viene verso di me con le mie All Star in mano: "Mamma.... ma queste non sono di papà. Sono tue. Erano lì per terra insieme a quelle di papà"
Mamma: "sì, ma le ho messe lì ad asciugare. Ti ricordi che l'altro giorno le ho lavate? Non potevo ordinarle bagnate. E lì ad asciugare ci sono anche le tue scarpe da ginnastica. Comunque, non c'è niente da fare: gli uomini sono proprio disordinati"
Kija: "Mammaaaa, quando io sarò un uomo, sarò ordinatissimo."
Mamma: "Amore, non si impara ad essere ordinati quando si è uomini. Bisogna imparare prima di diventare grandi, quando si è bambini."
Kija: "Allora io sono bambino e imparo subito ad essere ordinato, così quando diventerò uomo sarò ordinato"
Tete: "Anche io..."
L'unico che non interviene è Fagino-Nanni che approfittando del fatto che nessuno lo guarda e lo ostacola sta tirando fuori alla massima velocitò che può tutte le macchinine dall'armadio. Lui no. Non ha nessuna intenzione ancora di diventare ordinato, e neppure di affermare questa sua intenzione (più o meno convinta) semplicemente per fare le moine e le coccole verbali alla mamma...

Guai a rischiare di perdere l'attenzione della mamma...

Tete: "Mamma, mi fa male qui. Nella bocca. Qui dove ho il dito".
Mamma: "Non è nulla. Ti sta venendo una piccola afte. Anche a me venivano sempre quando ero piccola. A dire la verità mi vengono ancora anche adesso anche se meno frequentemente".
Tete: "Che cos'è l'afte?"
Mamma: "E' un piccolo taglietto che si infiamma e brucia. Ma dura pochi giorni. Poi guarisce e non la senti più".
Tete: "Vuol dire che tra qualche giorno non avrò più male?"
Mamma: "Sì è così. Adesso lavati bene i denti che andiamo a nanna."
Kija: "Mamma, io ho male qui. Qui qui qui dove c'è il dente. Vedi?"
Mamma: "No, non vedo niente. Ma ogni tanto succede che vicino ai denti si senta un po' bruciare".
Kija: "Ma poi passa? "
Mamma: "Sì, passa sicuramente. Passa prima se ti lavi i denti"
Nanni: "Mammaaaaa, mahe bocca. Mahe bocca. Mahe bocca. Io mahe bocca"
Mamma: "Sì amore. Anche tu hai male alla bocca? Fammi un po' vedere.... Huuuuuu, che male pazzesco. Adesso ti do un bacino così passa tutto".
....... 3 giorni dopo ............
Kija: "Mamma, mi sono chiacciato un dito".
Mamma; "si dice schiacchiato, amore. Non chiacciato".
Kija: "Sìììììì. Sss-chiacciato, sss-chiacciato, ssss-chiacciato"
Tete: "Mamma, lo sai che anche io a scuola oggi avevo male alla pellicina del dito....
Nanni: "Qui mamma, mahe qui. Dito. Mio dito. Maheeeeeeee"

giovedì 18 marzo 2010

La bici per Fagino

"Ci vuole una nuova bicicletta per Fagino. Il triciclo ormai non va più bene, lo possiamo dare alla piccola Ko. Fagino è grande: ha già 2 anni e mezzo".
Questo pensavano e mi hanno detto nei giorni scorsi i due fratelli maggiori. E da mamma premurosa ho cercato la bici per il piccoletto.
Cris ci è venuta in aiuto ed eccola: è una bella bici con le rotelline che apparteneva agli amici Gigio e Meme: loro non la usavano più e ce l'hanno regalata.
Abbiamo cambiato il sellino e ora è perfetta.
Sabato mattina la proveremo, nella nostra abituale passeggiata in bici.

mercoledì 10 marzo 2010

In macchina, rientrando a casa

- Mamma, hai visto "nevica di bello..."
- Non si dice: "Nevica di bello". Si dice: "Nevica di brutto"
- Di brutto. Allora nevica di brutto. Ma è bello quando nevica di brutto. Non è brutto....
- Mamma, io poposci... Beiiiii
- Belli i tuoi doposci
- Si dice doposci, Fagino
- Sì, doposci. Doposci. Doposci. Plova a dillo: doposci
- E tu nano medio prova a dire "prova" con la "r"
- Mamma, brava che sei venuta a prenderci presto dall'asilo. Adesso giochiamo con la neve?
- Non pula nee (non ho paura della neve)
- No, amore: non hai paura della nece. Sei grande.
- No mae nee (non fa male la neve)
...........................
...............
.....................

15 minuti ininterrotti di frasi senza alcun nesso logico che spesso si accavallano nel tragitto in auto tra l'asilo e casa.
Ognuno pretende una risposta ma al di là del "sì" di circostanza, spesso, non riesco davvero a star dietro alle presanti richieste di attenzione.
Arriviamo a casa e ognuno si sfoga a suo modo con la neve: Tete costruisce una palla di neve di 30 centimetri di diametro in 5 minuti, Kija decide di coricarsi sullo scivolo per schiacciare tutta la neve, Nanni si limita a camminare lento sotto i fiocchi, sollevando di tanto in tanto lo sguardo e dicendo "No pula nee (non ho paura della neve). No pula nee. Io gande (io sono grande)".
Io mi armo di macchina fotografica e videocamera e li immortalo nella splendida situazione di gioia che solo i bimbi dimostrano giocando sotto la neve.

martedì 9 marzo 2010

Il buon giorno si vede dal mattino...

Ore 6,30 suona la sveglia. Mi alzo e fagino mi segue immeditamente dicendo "pettami".
Dopo circa 20 secondi Kija inizia a gridare disperatamente: vuole andare al corso di nuoto con la scuola e non accetta il fatto che il corso di nuoto non è oggi ma mercoledì prox 17 marzo. Grida, si dispera con grossi lacrimoni che gli rigano il viso e non vuole sentire ragioni.
Cerco di convincerlo, poi di consolarlo, infine decido di ignorarlo ma lio prosegue con le due urle fino a quando dalla camera matrimoniali si alza un grido cavernoso: "Kija vieni qui che ti meno...". Papi cerca con poco successo di continuare a dormire.
Mentre Kija inscena la sua tragedia incomincia il nano piccolo che non vuole assolutamente farsi togliere il pigiama e insiste: "IO SCUOLA PIJAMA". Con la forza lo denudo e lo siedo sul vasino evitando le sberle e ignorando le urla "BUTTA MAMMAAAAAAA, VIA VIA VIA".
Per fortuna almeno Tete è di buon umore e si alza e veste senza fare storie.
Alle 7,30 al momento del saluto all'asilo Kija non è ancora in quadro e per la prima volta in 3 anni e mezzo che frequenta nido e asilo, mi salta al collo e piange. Non vuole lasciarmi andare. Per fortuna si rende conto che i suoi compagni lo guardano e ha un moto d'orgoglio: improvvisamente mi sorride, mi bacia sulla bocca appassionatamente e mi dice "Ciao, vai pure".
E così... abbandono i pargoli e mi dedico alla giornata lavorativa.
Speriamo che abbia un andamento migliorativo rispetto all'esordio di giornata.
Alle 21, se devo fare un bilancio, non è esattamente positivo (perché le grane e arrabbiature non sono mancate) ma la giornata si è dipanata abbastanza in salita.

mercoledì 24 febbraio 2010

...la salsiccia con il pomodoro

Tete: Mamma ma che cosa ha fatto Morgan?
Mamma: Eh, ha fatto un pasticcio. Ha detto a un giornale che usa le droghe. Le usa perché è malato.
T: Ma cosa sono le droghe?
M: Sono come delle medicine. Ma fanno malissimo. Le droghe non bisogna usarle mai, anche se uno è malato...
T: E chi gliele dà? Il dottore?
M: No... Gliele danno i delinquenti
Kija: Quelli che rubano?
M: Sì, anche quelli che rubano.
T: Ma come sono fatte le droghe?
M: in tanti modi. Come le medicine.... Sono velenosissime
K: ...come la salsiccia con il pomodoro....
M: ????? Cosa vuoi dire?
K: Sì, le droghe sono come la salsiccia con il pomodoro. Se ne mangi troppa ti fa malissimo!

giovedì 18 febbraio 2010

Certe frasi...

Ci sono certe frasi e certe espressioni dei bambini che capisci solo se diventi anche tu come genitore "cartoni-animati dipendente".
In particolare poi se i cartoni che i tuoi figli guardano sono i classici dvd o cassette e non quelli della tv. Perché in quel caso li guardano e riguardano e riguiardano e riguardano senza stufarsi mai per centinaia di volte e... cominciano a parlare come i protagonisti dei cartoni.
Ne ho anche un ricordo addirittura di qualche decennio fa, quando ero ragazzina e la cartoni-dipendente era mia sorella minore che, in un certo periodo, parlava per frasi fatti secondo i dialoghi di "Chi ha incastrato Roger Rabbit".
In questo periodo, in casa mia si sentono espressioni come:

"Chi fa le puzze viaggia in fondo al branco" - Era Glaciale
"E' Natale a casa mia....." - Era Glaciale
"Guarda... quella nuvola sembra un gattino" - Surf Up
"... Non ha neanche visto l'onda!! - Surf Up
"Qualcuno salvi il pollo...." - Surf Up
"Mac Queen e Sally parcheggiati sotto un pino, si guardan nei fanali e si scambiano un bacino..." - Cars
"E' pronta la colazione... E' pronto il pranzo" - Madagascar
"Scimmia mi hai dimostrato la capacità" - Kun Fu Panda

Alcune le riconosco e le so collocare al cartone di appartenenza. Altre volte... devo chiedere spiegazioni ai nani.
Ma la migliore, quella che non è solo più un modo di dire è "Chiudi il becco allocco" di Robin Hood. Questa frase è stata rielaborata dai miei due grandi che adesso associano indissolubilmente il verbo "chiudere" al sostantivo-interiezione "allocco". Cioè, tutte le volte che devono usare chiudere... aggiungono anche allocco: es. Mamma, ho chiuso il cancello allocco! Kija, chiudi la porta allocco...
E da settimane, da quando me ne sono accorta, cerco di spiegare loro che "chiudere" non centra nulla con "allocco" e nel cartone si usa nel significato "Chiudi il becco, imbranato!!.
Non c'è nulla da fare. Per loro viaggiano insieme.

giovedì 11 febbraio 2010

Guerre stellari: un film tv adatto ai nani?

Ieri sera abbiamo guardato una parte di Guerre Stellari con i bambini.
Fede ne era convinto: "Certamente gli piace..."
Kija e Tete, abituati ai cartoni animati, avevano difficoltà a seguire la storia e ancora di più i dialoghi e il tormentone per tutta la durata è stato: "E adesso cosa succede?"
L'attenzione veniva carpita dall'aspetto fisico e dalle caratteristiche morali dei personaggi: "Ma quelli sono buoni o cattivi? Che brutto quello... Guarda che ridere, assomiglia a un cavallo"
Da alcuni fatti: "Ma perché a quello che assomiglia a un cavallo gli è rimasta incastrata la lingua fuori dalla bocca? Ma poi gli torna normale?"
Ma l'evento più complicato da gestire è stata la "Gara degli sgusci": "Mamma, chi vince? Il bambino è primo? E chi è che si è schiantatao? Ma cosa succede?"
Un susseguirsi di domande, sempre più ravvicinate man mano che la tensione della gara saliva. Impossibile convincerli a tacere e aspettare per vedere l'esito. Impellente era il bisogno di risposte.
Fagino invece probabilmente non ha capito niente ma su un solo aspetto si è soffermato: la figura di Anakin Skywalker bambino con il caschettio biondo.
- "Mamma guadda, io. Sono io quello. Mamma sono io. IO IO IO IO"
Non si dava pace fino a quando gli ho detto: "Sì amore, ti somiglia. Ma non sei proprio tu!".
All'ora di andare a letto esprimo ad alta voce le mie perplessità: "Forse è meglio guardare ancora i cartoni. E' un film da grandi...."
E grande e medio mi rispondono in coro: "Sì, ma cosa succede...."

giovedì 4 febbraio 2010

Le bugie...

Le bugie hanno le gambe corte? E chi l'ha detto?
A casa nostra c'è qualcuno che nonostante per età abbia da poco superato il periodo "da lattante" dimostra "doti" da gran mentitore...
Tete, dolce e ingenuo bambino, è l'esempio rigidissimo dell'onestà e non ce la fa proprio non solo a raccontare bugie ma nemmeno a tenere nascosto qualcosa. Lo rimprovero sovente perché mi viene a raccontare tutte le cose che riguardano gli altri e temo che, primo a poi, qualcuno gliele suonerà di brutto....
Il "medio" invece, ieri sera è stato messo sotto torchio perché confessasse una marachella e per un'interminabile mezzora ha sostenuto l'interrogatorio con la massima nonchalance. Poi, a forza di domande l'ho fatto tentennare e a quel punto... ho capito che sa raccontare benissimo le balle!
Ecco il resoconto:
Tete: Mamma, oggi Kija quando siamo tornati dalla gita ha detto uan parolaccia...
Io: E che parolaccia?
T: Non la dico. La dice lui
Guardo Kija - che tace - con aria interrogativa
Kija: Niente. Non ho detto niente. Nessuna parolaccia
T: Sì, ti ho sentito. E anche le maestre...
Io: Ah, anche le maestre.... E che parolaccia era?
T: (....) Porco cane
I: Porco cane non si dice, Kija
K: Non l'ho detta. Per niente.
I: Ma tuo fratello ha detto che ti ha sentito
K: Non ero io
I: E chi era?
K: Ma chissà... qualche altro bambino... Siamo in tanti.
T: no, eri tu
Cerco di riportare la calma: Magari ti sei sbagliato Tete. Se tuo fratello dice che non l'ha detta, non l'ha detta. Io gli credo. Kija non racconta le bugie. Vero Kija?
K: vero...
T: Ma nemmeno io dico le bugie. L'ha detta...
I: Lo so che anche tu non le dici. Ma potrebbe essere che tu abbia sentito male. Lo sai Kija che non mi arrabbio se ammetti di averla detta. L'importante è che tu ti penta e che prometti di non dirla più. Però è giusto che se l'hai detta tu me lo dica...
K: non l'ho detta. Non l'ho detta. Non l'ho detta. E poi comunque basta che dica scusa non lo faccio più
I: Ma l'hai detta?
K: Nooooooo
I: Vabbé. Tete hai detto che anche le maestre hanno sentito? E chi erano le maestre che hanno sentito?
T: P e A...
I: Allora domani glielo chiedo e, siccome loro mi diranno sì o no, a seconda della risposta uno di voi due sarà in castigo una settimana. Cioè, se dicono che Kija non ha detto la parolaccia, Tete sarà in castigo perché fa la spia con torto; se dicono che l'ha detta, sarà in castigo Kija non tanto perché l'ha detta ma perché mi dice le bugie e non ammette di averla detta. Tutto chiaro? Non avete scampo!
A quel punto Kija tentenna.
K: Cane. Ho detto cane.... ma per dire cagnolino
I: Ahhhh
K: ma non era una parolaccia. Volevo dire cagnolino.... e comunque mi dispiace: non lo dico più

venerdì 29 gennaio 2010

W la scuola, nonostante la Gelmini!

Ieri sera alle 18: riunione alla scuola elementare X per la presentazione del P.O.F. (piano formativo, ovvero programma scolastico).
Invitati, i genitori dei bambini che il prossimo anno inizieranno la scuola primaria: soprattutto mamme ma anche qualche papà. Italiani, magrebini, cinesi, africani....
Entro e la sala è quasi piena, così mi siedo al primo banco: non lo avrei mai fatto all'epoca - penso -. Ma questa volta è diverso: non sono io che devo andare a scuola ma il mio primogenito Tete che sabato scorso ha compiuto 6 anni (GIA....... 6 ANNI!!!!!) ed è giusto che stia in pole position per ascoltare tutto e capire bene.
Mi distraggo e mi faccio rapire dai miei pensieri..... Mi sembra ieri che doveva nascere e, con la memoria intrisa in qualcosa di più di un pizzico di nostalgia, continuo a rivivere la gravidanza e il parto. Ma non devo partorire... devo iscriverlo alla scuola dell'obbligo.
Mi guardo in giro alla ricerca di visi conosciuti. Ne trovo alcuni ma poi, sono quasi imbarazzata e, alla fine della riunione quando sono ancora tutti presi dalle domande, non andrò a salutare nessuno e scapperò silenziosamente come un ladro.
La verità è che mi viene la nausea. La scuola mi fa venire la nausea... Tanta nausea e lo stomaco in subbuglio. Mi viene in mente la mia di scuola e rabbrividisco.
Mi è sempre piaciuto abbastanza studiare e imparare ma la scuola come istituzione mi ha sempre dato brutte sensazioni.
Che orrore: la maestra, i compagni con cui non mi andava di socializzare, quegli odiosi lavoretti (le femmine la maglia e i maschi il meccano. Perché poi? IO VOLEVO FARE IL MECCANO). E poi la noia,,, che noia.... che noia. Elementari e superiori soprattutto.
Delle medie i ricordi sono belli. Chissà....
Ma la prima elementare, nonostante la mia voglia di sapere, me la ricordo come orribile!
Devo scuotermi e farmi forza per non scappare. Poi la riunione inizia e Daniela (la maestra di 5° che farà 1° il prossimo anno) ci presenta il loro mondo: fatto di colori, suoni e emozioni.
E' davvero così la scuola? Allora è molto meglio della mia...
Peccato per una "ministra" che non capisce nulla di scuola e non si interessa di vita reale, decide che bisogna fare solo le 24 ore a settimana, max 27. "I plessi con il tempo pieno ne fanno 30 ma non è il nostro caso" - dice la maestra.
Tanto lei - la ministra - non lavora mica 8 ore al giorno e non ha certo problemi a mantenere 1 o 2 o 3 tante con lo stipendio che ruba a i contribuenti.
Però le maestre sono collaborative e si inventano di "rosicchiaire" un quarto d'ora al mattino e al pomeriggio di ogni giorno per poter proporre alle famiglie i moduli da 28 h con 3 rientri pomeridiani. Allora qualcuno di pensa almeno un po' alle esigenze delle famiglie.
Esco dalla riunione esaltata: nelle classi prime e seconde elementari c'è l'"angolo morbido" dove alla mattina presto appena entrati ci si siete per leggere e imparare il piacere della lettura....
Wow! Anche io lo voglio l'angolo morbido in ufficio.
Sì credo proprio che la scuola sia più bella e divertente di quella di una volta. Speriamo solo che si imparino i verbi (i congiuntivi!!!!) e le tabelline. Poi se posso provare anche il violino, tanto meglio.

martedì 12 gennaio 2010

Cosa farò da grande

Solite chiacchiere per prendere sonno.

- "Mamma da grande posso fare la guerra?"
- "Ma Kija... la guerra non è bella. Rende infelici le persone; i soldati che la combattono uccidono altri soldati e poi muoiono anche loro".
- "Ma che lavoro fanno i soldati?"
- "Fanno la guerra, appunto... Semmai potresti fare il poliziotto che è un po' come il soldato ma lavora per proteggere le persone".
- "Allora dammi gli attrezzi per aggiustare le macchine...."
- "?!??? Vuoi fare il meccanico?"
- "Emhhhh, forse è più facile fare il gommista"

venerdì 8 gennaio 2010

Dalla pediatra no...

A che età i bambini cominciano a capire veramente tutto?
Questa sera abbiamo parcheggiato l'auto sotto la palazzina dove si trova lo studio della pediatra e, mentre mi accingo alla manovra di parcheggio, da dietro sento provenire una vocina lamentosa: "No, qui no. Via...."
Mi giro stupita con un mezzo sorriso che si sfoga con una risata quando Tete, percettivo come sempre, mi si rivolge: "Ha riconosciuto il posto. Non vuole venire..."
E' vero: Fagino ha la faccia contrita e gli occhi carichi di lacrime. Detesta andare dalla pediatra.
Cerco di tranquillizzarlo ma con scarso risultato: "Tranquillo, amore. Oggi non vi visita. Deve solo leggere gli esmi del sangue dei tuoi fratelli..."
Saliamo in studio e Fagino vuole solo stare in braccio. Dopo una mezzora finalmente si scioglie e cammina per l'anticamera tranquillo. All'arrivo del nostro turno però non vuole entrare in studio e mentre gli tendo la mano mi si rivolge supplicante "no mamma, no male ecchio (orecchio)".

Coccole verbali

- Mamma, che bella sei con quella "donna"...
- Si dice "gonna", nano. Gonna...
- Va beh, donna...
- ?!???? Io sono una donna e questa è la mia gonna...
Kija mi guarda e ride
- Beh, sei bella. Sembri quasi la Gigiò... (l'adorata zietta). E poi sulle dite ti sei messa quella cosa che usano anche le femmine piccole. Meravigliosa!!!!
- Smalto. Si chiama smalto. Ti piace? E si mette sulla "dita", non "dite".
- Bellissimo. Sei una mamma bellissima e anche una donna bellissima
Basta poco per trasformare la festa della Befana nella più bella giornata dell'anno: basta uno gnomo subdolo e mellifluo che con un'esperienza innata di grande amatore ti coccola con lusinghe e complimenti.
Anche per questo adoro il mio nano-medio.
Intanto gli altri due, "l'ingegnere" e "l'iroso" stanno litingando nell'altra stanza per una macchinina.