martedì 21 ottobre 2008

La favola creativa

Mamma mi racconti la favola dei lupi buoni che non mangiavano niente e che dicevano "mamma ti vogliamo tanto bene"... - questa era la trama della favola serale richiesta da Don Kija.
Perchè il rito della favola funzioni e conduca tra le braccia di Morfeo i due condottieri più grandi è fondamentale rispettare la trama suggerita dall'autore (a turno, Tete o Don Kija) : non importa che la favola sia più o meno lunga, anzi a dire la verità è meglio se è breve perché Don Kija si distrae molto velocemente.
Quando l'attenzione cala hai perso una buona occasione per condurli al sonno: difatti, viene interrotta la narrazione con una serie di richieste/domande a raffica che investono nuovi ambiti: Mamma, ho sete. Mamma, mi scappa la pipì (lo dice quasi sempre Don Kija anche se dorme ancora con il pannolino e, ovviamente, suo fratello interviene con un Ma hai il pannolino... falla pure). O ancora, Mamma, ti devo raccontare una cosa. Mamma, cosa hai fatto oggi? Mamma vero che io sono grande ma anche piccolo? Mamma, oggi la mia amica X mi ha graffiato... guarda che male! Mamma, ma quand'è il mio compleanno? (...)
Non resta che riportare il discorso ad una favola creativa (che può essere anche il racconto della giornata della mamma arricchito di qualche elemento interessante come Oggi mentre venivo a prendervi dall'asilo... mi hanno fermata i carabinieri).
Alla prima favola creativa, spesso ne seguono altre; a volte, due o tre e poi, finalmente, i piccoli si rilassano e incominciano a russare.

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