martedì 9 marzo 2010

Il buon giorno si vede dal mattino...

Ore 6,30 suona la sveglia. Mi alzo e fagino mi segue immeditamente dicendo "pettami".
Dopo circa 20 secondi Kija inizia a gridare disperatamente: vuole andare al corso di nuoto con la scuola e non accetta il fatto che il corso di nuoto non è oggi ma mercoledì prox 17 marzo. Grida, si dispera con grossi lacrimoni che gli rigano il viso e non vuole sentire ragioni.
Cerco di convincerlo, poi di consolarlo, infine decido di ignorarlo ma lio prosegue con le due urle fino a quando dalla camera matrimoniali si alza un grido cavernoso: "Kija vieni qui che ti meno...". Papi cerca con poco successo di continuare a dormire.
Mentre Kija inscena la sua tragedia incomincia il nano piccolo che non vuole assolutamente farsi togliere il pigiama e insiste: "IO SCUOLA PIJAMA". Con la forza lo denudo e lo siedo sul vasino evitando le sberle e ignorando le urla "BUTTA MAMMAAAAAAA, VIA VIA VIA".
Per fortuna almeno Tete è di buon umore e si alza e veste senza fare storie.
Alle 7,30 al momento del saluto all'asilo Kija non è ancora in quadro e per la prima volta in 3 anni e mezzo che frequenta nido e asilo, mi salta al collo e piange. Non vuole lasciarmi andare. Per fortuna si rende conto che i suoi compagni lo guardano e ha un moto d'orgoglio: improvvisamente mi sorride, mi bacia sulla bocca appassionatamente e mi dice "Ciao, vai pure".
E così... abbandono i pargoli e mi dedico alla giornata lavorativa.
Speriamo che abbia un andamento migliorativo rispetto all'esordio di giornata.
Alle 21, se devo fare un bilancio, non è esattamente positivo (perché le grane e arrabbiature non sono mancate) ma la giornata si è dipanata abbastanza in salita.

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