giovedì 27 novembre 2008

I bimbi... dormono da soli: Così si dice!

A volte pensi: i miei figli sono viziati perché non vogliono dormire da soli e nel loro letto.
A volte pensi: non sono proprio capace di fare la mamma. Sono troppo accondiscendente, sono troppo severa, sono troppo poco paziente oppure... non so cantare bene e nemmeno raccontare bene le favole.
A volte pensi: i figli che si addormentano da soli e dormono tutta la notte nel loro letto sono tutte balle. Le raccontano i genitori per farsi belli con i loro amici.

Eppure: le rare volte che sono assente..., alla sera i bambini si addormentano praticamente da soli e la mattina si vestono velocemente, da soli e fanno pure la colazione senza che si debba insistere.
Eppure: le rare volte che hanno dormito fuori casa (da nonni) senza i genitori, hanno dormito tutta la notte
Così almeno mi raccontano gli adulti che hanno l'incarico di badare ai piccoli durante la mia assenza.

Io certo non ci riesco ad accompagnarli in camera, dare un bacino a testa, spegnere la luce e andarmene... ottenendo come risultato l'immediato addormentamento.
Quando ci provo scoppiano le grida: Mamma, vieni qui! Non possiamo stare senza di te! Devi venire un momentino nel mio letto! Ancora una favola! Ancora una canzone! Un bacio, un bacio! Mi scappa di nuovo la pipì! Io voglio un gotto pittolo d'aqua... e poi nommo (=un goccio piccolo d'acqua e poi dormo)

Ovviamente, rientro in camera anche perché se non rientro subito le urla si fanno sempre più acute. Quando proprio non ce la faccio più (e succede, di tanto in tando) li porto tutti nel lettone e quindi, alle 20,30 spengo la luce e mi addormento anche io con la mia truppa di condottieri.

E pensare che prima di diventare mamma pensavo che "si tratta solo una questione di abitudine ed educazione e, certamente, non darò il vizio ai miei bambini di dormire nel lettone!"

giovedì 20 novembre 2008

La famiglia di "sempentelli"

- Mamma mi racconti la favola del senpentello piccolo che voleva la mamma
- Sì, allora: c'era un piccolo serpentello che si chiavama...
- Don Kija
- Sì, questo serpentello si chiamava Don Kija e aveva un fratello serpentello un po' più grande che si chiamava Tete e un serpentello fratello ancora più piccolo...
- che si chiamava Fagino
- Sì...
- E poi c'era una mamma sempentella e un papà sempentello
- Era una bellissima famiglia di serpentelli e si volevano tutti molto bene.
Mamma, adesso voglio la favola del piccolo pulcino che tirava la rete e scappava e poi cercava la sua mamma e gridava mamma mamma...

Questa sera dormivano tutti: alle 20 e 15 dat-papà si è addormentato sul divano con Fagino.
Alle 8,45 Tete dorme nel suo letto ma Don Kija non ne vuole proprio sapere e può dare sfogo alle più strane richieste di favole senza che il fratello maggiore lo interrompa con frasi saccenti del tipo: "Adesso basta, è ora di dormire. Anche la mamma è stanca e di favole te ne ha già raccontate tante".
Finalmente con una scusa mi allontano, chiudo la porta della sua camera e... stranamente Don Kija non mi segue. Probabilmente già dormiva anche se continuava a richiedere nuove favole e posso dedicarmi al mio blog...

martedì 18 novembre 2008

Facebook: odi et amo...

Facebook sta prendendo possesso di tutti i conoscenti e un po' mi spaventa.
Anche io (come molti, del resto) ho un mio profilo e ormai tra gli impegni serali, oltre alla scrittura del blog, c'è anche la verifica della mia pagina di facebook per vedere cosa succede.
Diciamo che, essendo molto ridotto il mio tempo libero, riesco a non farmi prendere dal vortice; certo, se ci fosse stato una decina di anni fa (quando non avevo figli etc...) avrei rischiato di passarci molto più tempo. Così non faccio nulla, non sono per niente attiva e mi limito a rispondere ai messaggi (a volte anche solo perché non rispondere mi sembra eccessivamente scortese).
Mio marito, invece, si rifiuta di entrare a far parte della community e, nonostante passi ore al computer anche la sera per fare non so bene cosa, di facebook non ne vuole proprio sapere.
Ieri sera, seppure con un po' di ritrosia, gli ho fatto sbirciare il mio profilo. Gli ho detto però che gli concedevo uno sguardo veloce e nulla di più: ha riso di me.

lunedì 17 novembre 2008

Eppi bordei tu iu....

Ieri era il primo compleanno di Fagino e, siccome si tratta di un evento davvero unico, abbiamo festeggiato per quattro giorni di fila.
1) Giovedì sera sono passata dai nonni a recuperare i condottieri e abbiamo mangiato una fetta di torta per festeggiare il compeanno.
2) Il giorno dopo, facendo i salti mortali, sono riuscita a portare all'asilo nido due crostate di frutta (comprate al supermercato alle 19,30 di sera tornando dal meeting in cui ho incontrato Geronimo Stilton) e con quelle ha festeggiato insieme ai compagni di classe e le maestre.
3) La sera sono venuti a cena zio N. e zia N. che hanno portato un regalo per il piccolo. Ovviamente il pacco è stato aperto con foga dai due condottieri grandi e con grande sforzo hanno concesso a Fagino di trasportare per 30/40 secondi il nuovo trenino. Poi se ne sono impossessati, cedendo in cambio un peluche qualsiasi e una macchinina già "datata". Il poveretto, pur di condividere i giochi con i fratelli, rinuncia al suo trenino senza protestare...
4) Sabato mattina è passata da noi Z. G (o meglio Gigiò, mia sorella) e mi ha portato un regalo. Anche questo... immediatamente è diventato preda delle mani rapaci dei condottieri grandi mentre il piccolo veniva lusingato con qualche bacino.
5) La sera siamo stati a cena dai nonni parterni
6) Infine, domenica a pranzo sono venuti i nonni materni, nonna K e nonno Bido (Guido): hanno portato un regalo per Fagino e poi nonna K è rimasta con noi tutto il pomeriggio a giocare con i condottieri.

Insomma, il week end è passato con un sottofondo continuo di "Eppi bordei tu iu (happy birday to you)" e "tanti auguri a te" e questa mattina è ricominciata l'attività quotidiana: asilo nido per Fagino, scuola materna per Tete e Don Kija, lavoro per me e per Dat.

domenica 16 novembre 2008

Saluti da Geronimo Stilton...

- Ma sei sicura mamma che sia proprio Geronimo Stilton quello che hai incontrato?
Così mi ha chiesto ripetutamente l'altra sera Tete. E Don Kija di seguito: - Sì mamma, sei sicura? Lo hai riconosciuto? E lui ti ha riconosciuta?
Alcuni giorni fa, per lavoro sono stata ad un meeting sul licensing e nel pomeriggio è arrivato anche lui, l'eroe delle favole contemporanee tanto amato dai miei figli e da molti altri ragazzini: Geronimo Stilton in persona.
Ovviamente, sono andata a conoscerlo, a stringergli la mano, chiedergli un autografo e a fargli una fotografia con il cellulare... in modo tale da poter testimoniare ai miei condottieri il fortunato incontro. E difatti, tornata a casa e iniziato il mio racconto, sono stata sommersa dalle domande:
- Ma è alto? Ma come parla? Ma gli hai toccato le orecchie? Sono pelose? E grosse?
Ma le sorprese non erano finite: ho fatto vedere loro la foto sul cellulare e di fronte all'autografo personalizzato (che ovviamente, data l'età non ancora scolare dei miei piccini, ho dovuto leggere):
- Ma come ha fatto a sapere i nostri nomi? Glielo hai detto tu come ci chiamiamo? No? E allora ci conosce e a te ti ha riconosciuta quando ti ha vista?
- Certo e vi manda i suoi saluti.
- Davvero? E di preciso che cosa ha detto? Ha detto davvero i nostri nomi oppure glieli hai suggeriti tu?
Insomma, è stato un incontro fruttuoso perché Geronimo mi ha anche regalato un suo libro e ormai da qualche giorno ce ne leggiamo qualche pagina tutti insieme.

mercoledì 12 novembre 2008

Una lunga notte bianca

Ci sono sere in cui mi sento proprio stanca: saranno le congiunzioni astrali (tipo Saturno contro), saranno le borse che crollano (di cui mi importa davvero poco) ma che comportano una sempre più grave recessione economica (che mi mette l'ansia), sarà lo stress nel conciliare ufficio-famiglia-incombenze domestiche, saranno le tristezze che in qualche maniera vanno a scontrasi contro la mia corazza...

Parlo ovviamente della stanchezza psicologica perché per quella fisica i principali responsabili sono i condottieri, quei tre meravigliosi bambini che, nonostante allietino le mie giornate e mi facciano nascere il sorriso anche quando sono triste, mi costringono ad un vero 'tour de force'.

L'altra notte sono andata a letto circa a mezzanotte (dopo che avevo addormentato i bimbi e stirato un cumulo di biancheria di cui pensavo di non poter mai veder la fine); prima di abbandonarmi tra le braccia di Morfeo, però, avevo cambiato per la prima volta il pigiama e sistemato il lenzuolo di Don Kija a cui erano scappate alcune goccine di pipì nel letto.
E' iniziata, infatti, quella penosa fase in cui Don Kija non ne vuole più sapere del pannolino notturno ma allo stesso tempo non è ancora capace di trattenere la vescica per tutta la notte e neppure gestire i risvegli notturni per fare la pipì. In questo periodo, ogni due ore circa mi alzo e porto il bimbo di peso in bagno.
Con Tete riscuotevo abbastanza successo perché 'non si ribellava'; Don Kija, invece, si innervosisce molto quando lo alzo e lo siedo sul water. E, la maggior parte delle volte... si rifiuta di fare la pipì.

Insomma, nella 'lunga notte bianca' l'ho portato 3 volte a far pipì e tuttavia è riuscito lo stesso a farsi la pipì addosso per ben 3 volte. Alle 5, quando per l'ultima volta l'ho cambiato, si è svegliato anche Tete... anche lui completamente bagnato.
Alle 6, 15 decidevo finalmente di alzarmi per farmi una doccia per iniziare la giornata nel migliore dei modi!

lunedì 10 novembre 2008

Tete come Spider-man

Sabato, mamma e i condottieri hanno passato una giornata davvero spassosa mentre papà sfogava la tensione settimanale in una arrampicata in montagna.
La mattina è stata dedicata ad una gita in bici nell'isola pedonale della ridente cittadina in cui abitiamo: mamma spingeva il passeggino con Fagino e i due condottieri più gradi forniti di bici e caschetti pedalavano avanti e indietro rischiando ad ogni metro di investire i passanti.
Nel pomeriggio siamo stati ad una festa di bimbi (i tre bimbi maschi di un'amica di mamma che hanno esattamente la stessa età dei condottieri) ambientata in una palestra. Lo spazio era tanto e i bimbi si sono divertiti ma l'episodio più spassoso è stato quando Tete si è fatto dipingere dall'animatore sulla faccia la maschera da spider-man: era davvero bruttissimo e, godutissimo per l'effetto del trucco, si impegnava nelle peggiori smorfie.
Il mascheramento è riuscito a perfezione, tanto che Fagino... che stava tranquillamente ciucciando il latte dalla sua mamma, si è girato e, di fronte alla mostruosa faccia di suo fratello, è scoppiato in grida disperate che si acuivano non appena Tete si avvicinava.
C'è voluto un buon quarto d'ora di coccole e convincimenti per far accettare a Fagino che il fratellone Tete era quel mostruoso essere che gli sorrideva sotto alla maschera di spider-man.
Ovviamente, di fronte alle grida disperate di Fagino... mamma e Tete non ruscivano a fare a meno di ridere.

domenica 9 novembre 2008

Quando non si ha voglia di fare la nanna

Le scuse sono davvero tante quando non si ha voglia di fare la nanna:
- gotto pittolo d'aqua e poi nommo...
- mamma mi racconti ancora una storia... e poi una canzone... e poi un'altra storia... e un'altra... un'altra
- mi è venuto proprio mal di pancia.
- E io ho mal di testa, tanto mal di testa: qui, qui e qui
- forse se vieni nel letto con me e ti addormenti qui e dormi con me tutta la notte... mi addormento prima

Le scuse provengono da entrambi i due condottieri e, ovviamente, si stimolano a vicenda a stupire/incuriosire e farsi coccolare dalla mamma

Ci sono poi quelle più creative, come questa sera.
Dopo al goccio d'acqua e alla richiesta di storie creative di cui ho già scritto, ha iniziato Tete:
- mamma, vero che questo letto è fatto di legno e ferro?
- Sì certo, ma ora si dorme!
Ed ora è la volta di Don Kija: - mamma, vero che questo letto è fatto di legno e di ferro, e di coperte?
- Sì certo, amore. Ma ora si dorme!
- Vieni nel mio letto, mamma
- No, mamma. Vieni nel mio letto
- Mamma, il mio letto è più grande
- Io sono più piccolo e quindi ci stai meglio

E quindi saltello da un letto all'altro, coccolando e facendomi coccolare, sbaciucchiando e facendomi sbaciucchiare.

Poi, con una scusa del tipo: "Mi scappa proprio la pipì. Ora vado e poi ritorno"
Scappo dalla stanza e, anche se poi ci devo ancora ritornare ancora un paio di volte per convincerli a dormire, ormai è fatta.
Difatti, in una decina di minuti, i pargoli dormono.

mercoledì 5 novembre 2008

Viaggio in macchina casa-asilo

Da qualche giorno, nella cittadina del Nord Ovest dove abita la famiglia dei condottieri, piove a dirottoe questa mattina, andando all'asilo, siamo stati costretti a cambiare itinerario perché la protezione civile aveva chiuso al traffico un ponte.
Ovviamente non sono mancati i gridolini di gioia per le sirene e poi entrambi i bimbi hanno richiesto dettagliate spiegazioni di ciò che stava avvenendo.
Distolto l'argomento dal maltempo ci siamo messi a chiacchierare dell'evento quotidiano, ovvero il fatto che questa mattina Fagino si è svegliato con il dono della parola e ha detto, per la prima volta secondo me con piena coscienza: mammmma, papàaaaa, te-te, pappppa.
Ne segue che, per buona parte del viaggio in macchina, i condottieri tentavano di fare ripetere a Fagino le parole dette da loro: mamma, cacca, nanna, macchina focu (focus), teno etc...

Ad un certo punto, passando sopra ad un ponte, ho indicato ai condottieri il torrente gonfio d'acqua e di colore marrone e ho detto:
- Vedete, quando il torrente è così, è pericoloso...
E Don Kija interviene: - Eh già, ci sono i pesci che moddono e se uno cade dento lo mangiano
- Io veramente volevo dire che c'è tanta acqua... ed è pericoloso...
- Vero mamma - interviene Tete - infatti hanno chiuso il ponte perché tra un po' l'acqua ci passa sopra.
- Speriamo di no....
- Mamma - riprende il Tete catastrofista - ma se c'è tanta acqua sulle strade e nei parcheggi come si fa ad andare a far la spesa con la macchina? Bisogna andare con la barca... Ma al negozio non c'è il parcheggio per le barche...
Arriviamo all'asilo e dopo aver messo i grembiulini, li saluto.
Prima di lasciarmi andare, Tete si sincera della mia sopravvivenza: Mamma, ma tu adesso vai in ufficio? Ma sei sicura di arrivare... e non trovi invece le strade chiuse e l'acqua dappertutto?

lunedì 3 novembre 2008

Un giorno di vacanza

Sabato 1° novembre per me è stato un giorno di vacanza: dat e i condottieri sono andati a trovare i nonni paterni e per me è stata una giornata da single!
Alla mattina, per festeggiare... mi sono goduta le pulizie settimanali tutta sola, senza nessuno che mi chiedesse di aiutarlo a costruire torri con i lego.
Poi, prima del classico giro per i cimiteri, mi sono concessa una super doccia con successivo rito di coccole senza fretta (crema, taglio unghie, smalto, asciugatura di capelli con calma serafica...).
Ovviamente, ho dovuto rinunciare a qualche cosa perché il tempo ormai stava scadendo: nello specifico, ho rinunciato al pranzo (ma ne è valsa la pena).
Nel tardo pomeriggio sono riuscita a comperare una nuova lavatrice super tecnologica con lavaggi brevi e tutto connesso e, alla fine, mi sono concessa mezzora di shopping compulsivo nel nuovo centro commerciale.
Del centro non ho visto quasi nulla data la folla che c'era (era stato inaugurato 2 giorni prima e tutti gli abitanti sono andati a fare un giro...): ad ogni modo, sono riuscita a comprare un paio di stivali e un paio di scarpe ad un prezzo davvero conveniente - non sarebbe stata vacanza senza almeno un acquisto!
Per concludere, sono riuscita a perdermi perché nel parcheggio non era segnata la strada d'uscita e sono rimasta 20 minuti imbottigliata nel parcheggio.
Poi... arrivata a casa, quando cominciavo a sentire nostalgia, sono arrivati i miei uomini!
E io, in men che non si dica, ho indossato di nuovo i panni della mamma e della moglie...

domenica 2 novembre 2008

Menu: pizza e gelato

Stasera pizza e gelato!
Alle grida di giubilo segue la fibrillazione della preparazione perchè al rito della pizza partecipano attivamente anche i condottieri. Ognuno ha il proprio ruolo:
1) Tete tira fuori dal frigo tutti gli ingredienti: pasta della pizza, passata di pomodoro e mozzarelle.
Quindi si inizia a lavorare, non dopo essersi lavati tutte la mani.
2) Mamma stende la pizza e poi ci mette il pomodoro
3) Don Kija taglia la mozzarella a pezzettoni grossi
4) Tete sminuzza la mozzarella già in pezzettoni in pezzi piccolissimi (tutti delle stesse dimensioni, perché ci tiene moltissimo).

Si inforna ed dopo mezzora di cottura la pizza è pronta e si mangia con piacere (ovvero, per una volta, senza fare tante storie...).
Intanto, prepariamo il gelato al cioccolato. Così è una vera festa!